Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XIX – 19 novembre 2022.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del
testo: BREVI INFORMAZIONI]
L’evidenza
rimane chiara: SARS-CoV-2 è emerso a causa del commercio di animali selvatici. Robert F. Garry del Dipartimento di Microbiologia
e Immunologia del Tulane University Medical Center di New Orleans e membro del Global Viral Network risponde su PNAS USA al commento
critico al suo studio di verifica sull’origine del coronavirus pandemico apparso
sulla stessa rivista lo scorso 2 di novembre, in cui si rilevava un’imprecisione
nell’appaiamento per la comparazione delle proteine spike. Garry fornisce
ulteriori dati e spiegazioni circa gli studi del team da lui presieduto
e sull’analisi da lui condotta su tutti gli altri studi sull’origine di
SARS-CoV-2, denunciando anche la distorsione dei fatti diffusa dai complottisti.
Si ricorda,
per inciso, che alcuni bloggers propagatori di calunnie avevano anche
accusato il suo laboratorio, dove si studiavano contromisure alla patologia da
Lassa virus, di avere causato la diffusione nell’Africa Occidentale del virus
Ebola, mai studiato in quel laboratorio.
Con dati confermati
fin dai primi studi del 2020 e argomentazioni supportate da evidenze, Garry
spiega perché sia impossibile che il nuovo coronavirus sia stato prodotto in
laboratorio.
La sua
opinione, condivisa dalla maggior parte dei virologi impegnati in questi studi,
è che varianti umane di SARS-CoV-1, emerso nel 2002-2003 e diffuso fino al
2004, abbiano superato la barriera di specie, contagiando animali, nei quali si
sarebbero sviluppati per progressive mutazioni i ceppi di SARS-CoV-2, che sono poi
tornati per contagio all’uomo, causando la pandemia da COVID-19.
Il commercio
di animali selvatici era stato sospettato fin dall’inizio, dopo che i primi
casi riportati di COVID-19 furono rilevati a Wuhan nell’area del mercato di Huanan; i primi campioni ambientali positivi a SARS-CoV-2
furono rilevati proprio nella parte del mercato adibita alla vendita di animali
vivi: una gabbia di ferro e un drenaggio risultarono positivi all’acido nucleico
(RNA) del Betacoronavirus SARS-CoV-2. L’articolo
di Garry sottolinea l’importanza, per prevenire altri casi simili, di “sorvegliare
l’interfaccia animali-uomo”. A nostro avviso, una misura urgente per “sorvegliare
questa interfaccia” sarebbe l’abolizione in tutto il mondo del commercio di
animali selvatici a fini alimentari. [Cfr. Garry R. F., The evidence remains
clear: SARS-CoV-2 emerged via the wildlife trade. Proceedings of the National Academy of Sciences
USA 119 (47): e2214427119, 2022].
Bassoon
contribuisce a propagare la tau patologica nell’Alzheimer e nelle altre
taupatie. Pablo Martinez e numerosissimi
colleghi coordinati da Cristian A. Lasagna-Reeves hanno identificato la proteina
dell’impalcatura presinaptica Bassoon (BSN) come molecola che interagisce col
seme tau isolato in un modello murino di taupatia e, soprattutto, in campioni autoptici
di cervello affetto da Malattia di Alzheimer e da paralisi sopranucleare
progressiva. BSN accentuava la disseminazione tau nei modelli, mentre la sua
ridotta espressione, oltre a diminuire la disseminazione, otteneva effetti
terapeutici sulla patologia neurodegenerativa. [Cfr. Martinez P. et al., Nature
Neuroscience – AOP doi: 10.1038/s41593-022-01191-6, 2022].
Identificata
una rete cerebrale che risponde alla respirazione in modo specifico. Wenyu Tu e Nanyin Zhang hanno identificato una
rete neuronica cerebrale associata allo “stato di riposo” (resting state, rs)
durante la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e sottostante un’attività
neurale che rappresenta una nuova componente del rapporto tra respirazione e rsfMRI,
distinta dagli artefatti respiratori. Questa rete neuronica può mediare innumerevoli
effetti della respirazione sull’attività cerebrale in modi che andranno
indagati. [eLife Neuroscience doi: 10.7554/eLife.81555, 2022].
La
forza muscolare espressa con la presa della mano è buon indice dell’età
biologica. L’involuzione
progressiva che porta all’invecchiamento non è un processo omogeneo e, pur
avendo una forte impronta ereditaria, risente in modo marcato dello stile di
vita e, in particolare, dell’alimentazione, dell’attività motoria e della gestione
dello stress. Esistono differenze individuali e fra apparati dello
stesso organismo circa l’invecchiamento rispetto all’età cronologica. In due
persone di 50 anni una può avere un’età delle arterie di circa 40 anni e l’altra
di circa 60, in quanto la prima ha una buona dieta e svolge attività sportiva e
la seconda ha cattiva dieta ed è sedentaria. Da tempo il fumo di sigaretta è
noto come un acceleratore di invecchiamento di molti apparati e tessuti. Un’interessante
possibilità clinica è ottenere un indice semeiotico di facile accertamento che rifletta
il grado generale o medio di invecchiamento di un organismo già in età
presenile.
Mark D.
Peterson e colleghi hanno rilevato che la forza della presa della mano è
inversamente associata al grado di metilazione del DNA che corrisponde all’accelerazione
involutiva. Il rapporto tra la perdita di forza e l’accelerazione dell’età nel
tempo si è rivelato affidabile per uomini e donne. [Cfr. Peterson M.
D., et al. J. of Cachexia, Sarcopenia and Muscle – AOP doi: 10.1002/jcsm.13110,
2022].
Perché
alcuni definiscono l’acetilcolinesterasi (AChE) “enzima perfetto”? Per rispondere a questa domanda che ci è stata posta
in questi giorni, è necessaria una brevissima premessa: tutti i
neurotrasmettitori non peptidici sono rimossi mediante ricaptazione mediata da
trasportatori nei terminali nervosi o nelle cellule gliali, tranne l’acetilcolina
(ACh), che viene degradata dall’AChE entro pochi millisecondi dal rilascio. L’attività
catalitica dell’AChE è estremamente efficiente e prossima alla perfezione, riflessa
in questa ratio: kcat / Km di 108
M-1s-1, dove kcat è
il numero di turnover e Km è l’affinità per l’ACh. Si ritiene
che questa perfezione si sia biologicamente evoluta a partire dal ruolo
filogeneticamente antico e conservato dell’ACh come mediatore della giunzione
neuromuscolare, al fine di ottenere una regolazione fine e ottimale della
contrazione muscolare. Il desiderio di comprendere come si ottenga questa
perfezione ha motivato la massima parte degli studi su struttura e funzione
dell’AChE, i cui risultati ora riempiono ponderosi tomi. [Ludovica R. Poggi,
BM&L-Italia, novembre 2022].
La
funzione dell’armonina nelle sinapsi a nastro delle cellule ciliate dell’organo
del Corti. In un incontro organizzato
dai nostri soci si è discusso del ruolo inibitorio della proteina dell’impalcatura
sinaptica armonina (harmonin) nelle sinapsi delle cellule ciliate
interne dell’organo acustico del Corti, prendendo le mosse dall’articolo di
Simone Werner ancora attuale (Note e Notizie 10-09-11 Armonina inibitrice in
sinapsi sensoriali) e utile, soprattutto alla luce di tutte le funzioni
scoperte in questi anni per proteine considerate solo strutturali in passato [BM&L-Italia,
novembre 2022].
Ciò
che le categorie rivelano sulla mente: 35 anni dopo l’opera di Lakoff. Nel 1987, lo stesso anno in cui Gerald Edelman pubblicava
Neural Darwnism,
il saggio sulla teoria della selezione dei gruppi neuronici (TSGN) in cui illustrava
l’ipotesi del meccanismo neurobiologico di formazione delle categorie nel
cervello, George Lakoff dava alle stampe un’opera sull’evoluzione e sulla
struttura psicologica delle categorie mentali umane, alla base dei concetti e
della semantica: Women, Fire and Dangerous Things: What Categories
Reveal About the Mind. George Lakoff, che alcuni
mesi fa ha compiuto 81 anni e conserva l’insegnamento di linguistica cognitiva
all’Università della California a Berkley, è stato tra i pionieri di questi
studi, con Langaker, Johnson, la Millikan
e Searle.
La nostra
società scientifica ha dedicato, lo scorso mercoledì, un incontro al progresso
delle conoscenze sulle basi cerebrali e mentali dei concetti, prendendo le mosse
dal saggio di 35 anni fa. [BM&L-Italia, novembre 2022].
“Filippo
nel viaggio dello spirito da Firenze a Gaeta” (Note e Notizie 12-11-22). Risposte dell’autore del saggio ad
alcune domande di visitatori del sito.
Domanda: È possibile che Filippo Neri fosse affetto da
una forma grave di ipertensione, responsabile dei danni alle coste e di altri
fenomeni che in realtà erano sintomi?
Risposta: È possibile. Ma la fenomenica descritta in chiave
mistica nelle biografie, e che si potrebbe riportare a entità nosografiche,
riguarda l’età matura di Filippo Neri, mentre lo scritto è limitato a un brevissimo
periodo della sua vita giovanile.
Domanda: Ho letto che Filippo Neri curò un medico
affetto da depressione. Come fece?
Risposta: Il medico si chiamava Domenico Saraceni e
frequentava il suo oratorio. La sua cura è un aneddoto ripreso in molte
biografie. Si legge che Filippo abbia raccomandato, all’apparire dell’ideazione
depressiva, di ripetere: “Scrupoli e malinconia, fuori di casa mia!” E poi
abbia chiamato il suo amico Gallonio a cantare per il
Saraceni divertenti e allegre canzoni popolari, mentre lui accompagnava il
canto con una danza esilarante che “fece sganasciare dalle risate il medico”[1].
Domanda: Oltre San Benedetto da Norcia e San Bernardino
da Siena, e forse San Francesco, nessun altro santo è andato in pellegrinaggio
alla Montagna Spaccata?
Risposta: Le personalità religiose e i santi che si sono
recati in pellegrinaggio a pregare in quel sito sono stati numerosi, cito a
memoria solo quelli che ricordo, oltre San Benedetto, San Bernardino e lo
stesso San Filippo Neri: Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, San Leonardo
da Porto Maurizio, al secolo Paolo Girolamo Casanova, ideatore e propagatore
della pratica della Via Crucis, San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione
dei Passionisti e delle suore Passioniste, San Gaspare del Bufalo[2],
fondatore della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, Papa Pio
IX, proclamato beato nel 2000.
Domanda: È possibile che Sant’Ignazio sia stato esortato
a visitare la Montagna Spaccata da San Filippo Neri?
Risposta: Credo sia possibile: si conoscevano. Ignazio dice
di lui: “Filippo è come la campana che invita la gente a recarsi in chiesa, ma
essa non si muove dal suo luogo. Così anch’egli manda tanti in convento, ma lui
invece resta nel secolo”[3].
Domanda: È vero che San Filippo Neri voleva andare in
India come San Francesco Saverio?
Risposta: Si. Per verificare l’autenticità di quella
ispirazione missionaria chiese consiglio al venerabile certosino Agostino Ghettini, il quale, dopo essersi ritirato in preghiera,
diede a Filippo questa risposta: “San Giovanni Battista mi ha rivelato che le
tue Indie sono a Roma”[4].
Domanda: In questo saggio si legge che San Filippo Neri
sa del capo fiorentino della dogana pontificia Galeotto Caccia a Gaeta, invece
lo conosce per caso a Roma dopo un’aggressione.
Risposta: Il visitatore del sito dà credito alla trama della
miniserie televisiva di Giacomo Campiotti interpretata da Gigi Proietti “Preferisco
il Paradiso”. Dalla documentazione storica si ricava invece che Filippo si reca
dal suo concittadino che era a capo della dogana pontificia a Roma, chiedendogli
di ospitarlo. Lui, come tutti i Fiorentini che avevano studiato con i padri
del convento di San Marco, è riconosciuto precettore dai concittadini e, in quanto
tale, è incaricato da Galeotto Caccia di istruire nella fede i suoi due figli, Michele
e Ippolito, che diventeranno entrambi sacerdoti. Nella fiction inventano
una figlia inesistente del capo della dogana e rappresentano come balbuziente
Michele, che non soffriva affatto di questo disturbo. In quella trama alterano
anche altri fatti documentati e certi: Persiano Rosa era un sacerdote amico di
Filippo, divenuto poi suo padre spirituale; i due, insieme, fonderanno la Confraternita
della SS. Trinità. Nella miniserie, invece, Persiano Rosa lavora presso il
lazzaretto, come fosse un infermiere, e Filippo Neri lo conosce lì.
Si possono
consultare le fonti biografiche e documentali che ho citato; fra queste, le
deposizioni ai processi di canonizzazione sono illuminanti per orientarsi e
distinguere tra fatti reali e racconti romanzati.
Domanda: Ho letto che San Filippo Neri edificò personalmente
la cappella di ingresso alla Montagna Spaccata.
Risposta: Anch’io l’ho letto, ma non sono riuscito a trovare
traccia documentale a conferma.
Domanda: È vero che è stato San Filippo Neri a creare la
pratica delle “sette chiese”?
Risposta: Si. Era come un piccolo pellegrinaggio la visita
alle sette basiliche: San Pietro, San Paolo, San Sebastiano, San Giovanni in
Laterano, Santa Croce di Gerusalemme a Roma, San Lorenzo fuori le Mura e Santa
Maria Maggiore.
Domanda: Non ho ben compreso perché Filippo poteva
sottoporsi a mortificazioni e digiuni senza deprimersi.
Risposta: Faccio un esempio pratico: se un medico ti dice
che non devi mangiare alcuni cibi o che devi addirittura digiunare in una
circostanza, è facile che tu viva questa privazione come frustrante, perché ti viene
a mancare la soddisfazione di un desiderio o di un vero e proprio bisogno
biologico. Al contrario, se tu sei in uno stato mentale dominato da affettività
positiva e ti poni come sfida e obiettivo il compito di riuscire a privarti di qualcosa,
e ci riesci, ne ricavi una sensazione positiva, perché il tuo cervello risponde
registrando di aver eseguito con successo un compito prefissato, ossia
attivando i circuiti che mediano la risposta della soddisfazione.
Si può anche
fare il paragone con una differenza paradigmatica della risposta cerebrale a uno
stesso regime: se una serie di compiti impegnativi, rigorosamente fissati nella
loro cronologia, è sgradita e non porta altro effetto che evitare una punizione
a fine giornata se perfettamente eseguiti, come accade nella vita militare, si
determina uno stato di affettività negativa e, in qualcuno, un vero e proprio
disturbo ansioso-depressivo. Se lo stesso regime viene presentato come un gioco
e ad ogni compito eseguito si ottiene un premio, al termine dell’esperimento si
rileverà uno stato psichico di fondo tendente all’affettività positiva.
Nella nota numero
44 (v.) ho scritto di come l’intensità di un regime di vita scelto
deliberatamente e non subito accresca stabilità ed energia a disposizione del
soggetto. È un processo potenzialmente attivabile in ciascuno di noi ed è
parente stretto dei sacrifici fatti con gioia quando li si affronta per
coltivare una passione. [BM&L-Italia, novembre 2022].
Notule
BM&L-19 novembre 2022
________________________________________________________________________________
La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia,
affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia
delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio
2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale
non-profit.
[1] Roberto Brunelli, San Filippo
Neri – Il “Santo della gioia”, p. 26, Editrice Velar (con Elledici,
Torino), Bergamo 2014.
[2] I genitori lo avevano battezzato
con i nomi dei tre Re Magi, dunque in realtà si chiamava Gaspare, Melchiorre,
Baldassarre del Bufolo.
[3] Roberto Brunelli, San Filippo
Neri – Il “Santo della gioia”, p. 12, Editrice Velar (con Elledici,
Torino), Bergamo 2014.
[4] Roberto Brunelli, San Filippo
Neri – Il “Santo della gioia”, p. 36, Editrice Velar (con Elledici,
Torino), Bergamo 2014.